Come Scegliere il Mutuo per la Prima Casa
La trafila per la richiesta del mutuo per la prima casa infatti, si trasforma spesso in un vero e proprio labirinto. Siamo confusi dalla terminologia impiegata dalle banche e questo ci porta a volte a non saper scegliere bene ciò che è meglio per noi.
Innanzitutto diciamo che ci sono alcune agevolazioni fiscali di cui potete usufruire per il mutuo sulla prima casa. L’imposta di registro, per esempio, è del 3% invece che del 7% e l’Iva scende dal 10% al 4%. Inoltre c’è una detrazione irpef del 19% sugli interessi passivi fino ad un limite di 4.000€/anno.
L’accesso al mutuo agevolato è legato però ad alcune condizioni come il fatto che debba essere una persona fisica a farne richiesta, che l’acquisto avvenga nel proprio comune di residenza e che l’immobile che si intende acquistare non appartenga alla categoria “immobili di lusso”. Informatevi inoltre sulle altre possibili agevolazioni che potete ottenere. A volte ci sono dei finanziamenti dello Stato oppure delle regioni che fanno avere degli “sconti”.
Uno dei parametri di cui tenere conto nella scelta del mutuo per la prima casa è lo Spread, vale a dire il costo del mutuo che una determinata banca richiede. Questo spread, insieme al tasso d’interesse, costituisce il costo fisso del prestito. Per questo motivo è raccomandabile scegliere una banca e una soluzione che proponga uno spread abbastanza basso. Occorre anche controllare il Taeg, cioè il prezzo del mutuo compreso le spese come la perizia e l’istruttoria. Paragonando il Taeg ci si può fare un idea di quale banca proponga un costo complessivo più conveniente.
Nella scelta del mutuo bisogna poi decidere, oltre all’importo, la durata entro la quale si vuole estinguere il debito. Si consiglia di non scegliere una rata troppo alta per finire prima se non si è sicuri al 100% di poterne affrontare la spesa. Allo stesso modo, sappiate che più dilazionato sarà il rimborso, più vi saranno interessi a gravare sul mutuo. Dopo aver scelto l’importo e la durata, si deve scegliere il tasso ed è qui che le cose si complicano notevolmente. Ci si deve districare non solo fra tasso fisso o variabile ma anche tra tasso variabile con cap e tasso misto.
Il tasso fisso assicura, come dice la parola stessa, un tasso invariato per tutta la durata del mutuo. Si conosce quindi l’importo delle rate in anticipo ed è un’ottima soluzione nei periodi di grande inflazione. Il tasso fisso è calcolato sommando il tasso di riferimento Eurirs con lo spread.
Il tasso variabile viene calcolato sull’andamento del mercato. Non è consigliato in periodo di grande inflazione perché si rischia di vederlo crescere a dismisura.
Per prevenire questo fenomeno è stato “inventato” il tasso variabile con cap, vale a dire un tasso a cui viene posto un limite per garantire che il tasso d’interesse non salga eccessivamente. Questo però comporta uno spread più alto. Infine c’è il tasso misto che consiste nella possibilità di cambiare tasso ad una certa scadenza precedentemente stabilita.
Per districarsi meglio nelle varie soluzioni offerte dalle banche, si consiglia di visitarne i siti e di richiedere più preventivi possibile, in modo da garantirsi una buona quantità di offerte tra cui scegliere. Questa operazione è semplice ed è resa ancora più semplice dalle tabelle predisposte nelle quali è necessario inserire i propri parametri per ottenere un preventivo completo. Seguendo i link presenti su questo sito sarà possibile velocizzare il processo e valutare con attenzione le opportunità di risparmio proposte, per arrivare a costruire il proprio mutuo su misura: il modo migliore per arrivare ad una scelta serena.