Significato e Definizione di Mutuo con Cap
Si tratta di un mutuo con tasso variabile a cui viene applicato un tetto massimo di interessi oltre il quale non si potrà mai salire. In questa forma di finanziamento, quando si sottoscrive il mutuo il richiedente conosce il tasso variabile minimo e il tasso massimo. Sempre al momento della sottoscrizione sono noti gli importi delle rate, minimo e massimo.
Questo tipo di soluzione rappresenta una scelta ideale per chi vuole mantenere una rata mensile bassa e nello stesso tempo tenere a freno l’aumento dei tassi di interesse. Al momento in cui si sceglie il mutuo, l’istituto finanziario deve presentare al cliente l’andamento dei tassi d’interesse e una previsione futura, in maniera da supportare chi sottoscrive il mutuo e garantire una massima trasparenza. Il Mutuo con Cap ha sostanzialmente due vantaggi: minori costi iniziali e una protezione concreta, in cui si conosce sempre, nel tempo, il tetto massimo di rata oltre il quale il mutuo non potrà salire.
Esempi di Mutuo con Cap
E’ possibile richiedere informazioni ad un consulente online e simulare, in base alla somma richiesta, le diverse tipologie di tasso variabile. Se prendiamo ad esempio in considerazione un muto ventennale di 100.000 euro con tasso fisso al 3%, in una formula di mutuo con Cap a tasso variabile possiamo prevedere un andamento dei tassi di interesse tra il 3,5% e il 4,5%: un tetto minimo e un tetto massimo. In questo caso la rata iniziale del mutuo del 3,5% (ad esempio 580 euro mensili) potrà al massimo aumentare di un punto percentuale.
In un mutuo a tasso variabile valgono come riferimento i valori del tasso fisso e, in genere, il Cap tetto massimo viene collocato a metà strada tra il tasso minimo e il tasso d’interesse massimo.
Come stabilire il tetto massimo del Capped Rate.
La sigla Cap indica la formula anglosassone Capped Rate, praticamente il limite o tetto massimo, appunto. E’ molto importante, quando si sceglie un mutuo, valutare con attenzione il punto massimo in termini di rata che non si vuole superare. Si tiene come riferimento in questi casi l’entità della busta paga mensile di un lavoratore o il reddito familiare, stabilendo un’uscita mensile che possa essere congrua con le disponibilità economiche di chi sottoscrive il mutuo.
Il mutuo a tasso variabile rappresenta una forma meno costosa, ma se si sceglie una fascia variabile con un tasso massimo che può essere superiore al 6% il costo del mutuo nel tempo potrebbe aumentare troppo e, quindi, la protezione di una rata mensile bassa potrebbe perdere la sua efficacia.