Cosa Sono i Prestiti Senza Busta Paga
Quando ci si appresta a richiedere un qualunque tipo di prestito, solitamente bisogna adempiere a tutta una serie di oneri, tra cui la domanda di accesso al credito che, nella maggior parte dei casi, prevede l’espressa dimostrazione di un reddito costante nel tempo, una garanzia, questa, ritenuta a dire poco irrinunciabile da parte della quasi totalità delle banche, perché ritenuta l’unica sicurezza sulla quale basare l’operazione di rimborso prestito.
Come è facile intuire, quindi, nel momento in cui si gode di un contratto di lavoro a tempo determinato ottenere un prestito non è poi così difficile, in quanto basta consegnare la propria busta paga e automaticamente il richiedente si solleva da qualsiasi problematica inerente alla restituzione del capitale.
Il discorso diventa più complesso, invece, quando si vuole accedere al mondo del credito ma non si ha a disposizione una busta paga da presentare come garanzia, il quel caso allora bisogna inevitabilmente ricorrere ad un’altra formula: ovvero ai “Prestiti senza Busta Paga”.
Questa tipologia di finanziamento è dedicata a coloro i quali non godono di una costante fonte di reddito derivante da un regolare contratto di lavoro, infatti in assenza di contratto e busta paga, è impossibile ricorrere alla classica figura della cessione del quinto dello stipendio che oggigiorno rappresenta una delle soluzioni più adottate nel mondo del credito.
Quindi, la mancata sussistenza di un contratto di lavoro o del Cud (in caso di lavoratori autonomi,) nella stragrande maggioranza delle occasioni costringe il richiedente a rinunciare, a meno che il soggetto non si trovi in possesso di un immobile.
Difatti nel momento in cui si può provare l’esistenza di un bene immobile di proprietà da offrire in garanzia, è possibile che alcuni istituti di credito concedano prestiti senza busta paga in cambio di una garanzia immobiliare, sotto forma di ipoteca.
Tra tutte la formula maggiormente utilizzata prende il nome di “mutuo di liquidità”, oppure altra formula plausibile è rappresentata dalla riscossione di un affitto, in questo caso infatti la banca ritiene il canone di locazione una prova per la sussistenza di una forma di reddito costante nel tempo.